Il Servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro di Reggio Emilia ha effettuato uno studio sul rischio legato all’esposizione ad aflatossine. Le aflatossine sono delle micotossine presenti su alcuni alimenti, come mais e derivati, cereali e derivati, arachidi, frutta secca, latte e spezie. L’esposizione cronica a queste tossine può provocare carcinomi, l’assorbimento può avvenire per ingestione e/o inalazione, in quanto esse possono essere veicolate da polveri. Le aziende maggiormente interessate da questo rischio sono le ditte del settore agroalimentare, di raccolta o lavorazione dei mangimi, laboratori analisi e raccolta e trattamento di biogas. In presenza di rischio, si dovrà provvedere alla valutazione dello stesso, alla progettazione di misure di prevenzione e protezione adeguate e all’informazione dei lavoratori. A livello legislativo, non vi è nessuna norma di prevenzione che tuteli i lavoratori esposti alle aflatossine, in quanto queste non sono comprese nella lista europea dei cancerogeni professionali. Gli unici riferimenti normativi emanati sull’argomento sono: l’obbligo di denuncia di epatocarcinoma come malattia professionale in caso di precedente esposizione professionale ad Aflatossina B1 (Decreto 10/06/14) e un richiamo all’uso di DPI mediante Circolare del Ministero della Salute del 16/01/2013 per i lavoratori esposti a questo rischio.
Fonte: SPSAL, AUSL di Reggio Emilia